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Terzo esercizio di visualizzazione dell'aura

Il terzo esercizio di visualizzazione dell'aura è in realtà il continuo del primo esercizio ed è per questo motivo che, se non avete visualizzato l'aura precedentemente, non potete procedere con l'esercizio descritto in questo post.

Quindi, ricreando lo stesso ambiente del primo esercizio e supposto di averlo superato con successo, vi trovate nella situazione in cui si vedono le auree di entrambe le mani.

Ora, voltate le mani in modo tale che i palmi siano rivolti verso il vostro viso e avvicinate le mani tra loro senza far toccare le dita, ponendo le dita di una mano orizzontalmente e in corrispondenza delle stesse dita dell'altra mano, considerando una distanza di circa 3-4 cm tra il dito medio della mano destra e quello della mano sinistra (come in figura, ma con mani leggermente più ravvicinate).



Cosa vedete?
Le auree di entrambe le mani si dovrebbero fondere solo nei punti in corrispondenza del prolungamento delle dita. Quindi, ad esempio, l'aura del dito medio della mano sinistra diventa un tutt'uno con l'aura del dito medio della mano destra e questo discorso vale per tutte le coppie di dita corrispondenti.

Questa caratteristica di fusione dell'aura avviene sempre, ad ogni avvicinamento non solo delle mani, ma in generale ad ogni avvicinamento tra due esseri viventi, ciascuno con la propria aura.
Le interazioni tra due auree differenti creano uno scambio di informazioni tra i due esseri, indipendentemente dalle informazioni che i cinque sensi possono fornirci o ci hanno già fornito. Sono sensazioni inspiegabili ed esse si verificano anche entrando in un nuovo ambiente (appartamento, ufficio, ecc.) perché, seppur le auree sono proprie degli esseri viventi, questi ultimi impregnano gli oggetti che più utilizzano della loro aura: pensate, ad esempio, ad una persona seduta sempre allo stesso posto in ufficio o ad un gatto in casa che gioca sempre con la stessa pallina.
Un ambiente si impregna dell'aura degli esseri viventi che lo occupano ed è per questo che, entrando in un nuovo ambiente, noi riusciamo a capire subito se ci piace o meno, in base alle sensazioni provate. Dopo poco però, facciamo intervenire la ragione pensando che 'ci stiamo sbagliando' (nel caso si tratta di una brutta sensazione) o che 'è solo la prima impressione e tutto può cambiare' (nel caso si tratta di una bella sensazione), fino a che non avremo la dimostrazione pratica e visibile che la sensazione iniziale fosse quella giusta.
Dall'esperienza, ho imparato che le sensazioni iniziali hanno sempre ragione.

Ora, continuando con l'esercizio, se provate a tener ferma una mano e a muovere lentamente l'altra, in modo da poter visualizzare sempre l'aura di tutte le dita, vedrete che essa tende a modificarsi.
Proviamo. Ad esempio, fate scorrere verso il basso la mano destra tenendo ferma la mano sinistra: se nella situazione di prima l'aura del medio destro era fusa con quella del medio sinistro, adesso l'aura del medio destro lentamente si staccherà dall'aura del medio sinistro e si collegherà con l'aura dell'anulare sinistro, diventando un tutt'uno con quest'ultima. Stesso discorso vale per le coppie: medio sinistro e indice destro, mignolo sinistro e anulare destro.

Abbiamo visto con questo esercizio come l'aura, che è pura energia, si sposta al movimento del corpo. Quanto ora affermato è vero ma, in realtà, più in generale, essa si sposta in base all'intenzione.
Anche nel fare un movimento, c'è stata un'intenzione ed è quest'ultima che canalizza l'energia e la muove nella direzione desiderata.

In uno dei prossimi post, fornisco linee guida per la visualizzazione dell'aura.


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