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Cos'è l'Akasha?

Akasha è una parola sanscrita derivante dalla radice verbale ākāś, che significa 'risplendere, illuminare, come la luce'.

L'Akasha è la Matrice dell'Universo, il Mysterium Magicum dal quale tutto ciò che esiste è nato per separazione o differenziazione.
Ė l’invisibile campo cosmico nel quale, e dal quale, sono generati tutti i corpi celesti, in cui essi esistono.
E' la sottile essenza soprasensibile, spirituale, che pervade tutto lo Spazio.
Poiché l'Akasha è di tipo estremamente tenue o immateriale, abbastanza spesso è genericamente considerata come la vacuità dello Spazio, cioè priva di materia; tuttavia, a dire il vero, l'Akasha è realmente il corpo spaziale dell’Universo, per cui è lo Spazio stesso manifestato.
Essenzialmente è il ‘corpo’ spirituale ed etereo dello Spazio Cosmico manifestato, il sottile ed etereo ‘fluido’ cosmico che pervade ogni Universo manifestato.

Nella manifestazione, l'Akasha si esprime come Energia Divina (detta anche Fohat) e, sui differenti Piani dell'Esistenza, questa Energia Divina è nota come aetherariafuocoacquaelettricitàetereprana e termini analoghi.
L'Energia Divina è l'interazione tra Spirito e Materia ed essa si manifesta su qualsiasi Piano del Cosmo sotto forme diverse.
Le sette differenziazioni dell'Energia Divina sono:
  • 1 - Il "Mare di Fuoco" (cioè la materia pregenetica o primordiale), sul Piano della Vita Divina (Piano Adi)
  • 2 - l'Akasha, sul Piano della Vita Monadica (Piano Anupadaka)
  • 3 - l'Aether, sul Piano dello Spirito (Piano Atma)
  • 4 - l'Aria, sul Piano dell'Intuizione (Piano Buddhi)
  • 5 - il Fuoco, sul Piano della Mente (Piano Manas, Piano Mentale)
  • 6 - la Luce Astrale, sul Piano del Desiderio (Piano Astrale)
  • 7 - l'Etere, sul Piano della Densità (Piano Fisico)

L'Akasha viene spesso confusa con l'Aether (Etere Cosmico) e con l'Etere, ma sono concetti ben distinti.
L'Aether è la sostanza luminescente divina che pervade l'intero Universo.
L'Akasha non è una sostanza, ma piuttosto è il Caos o il Grande Vuoto Spaziale, essotericamente parlando, o lo Spazio Divino, esotericamente parlando.
Tale Spazio Divino diventa Etere solo nei Piani più bassi ed ultimi (cioè, il nostro Universo visibile e la Terra).
L'Etere è quindi un agente materiale (sebbene finora non sia stato registrato da alcuno strumento fisico), mentre l'Akasha è un agente distintamente spirituale.

La materia del primo Piano della manifestazione divina, del più alto dei Piani, detto Piano Adi, è chiamata "Mare di Fuoco" ed è la radice dell'Akasha.
L'Akasha è invece il nome della materia del secondo Piano di manifestazione divina, del Piano Anupadaka.
Nel Mare di Fuoco, si combinano tre fattori:
calore latente
calore attivo o prana
- e la sostanza primordiale che essi animano.
Il calore latente è la base sia del moto rotatorio sia della vita di tutta la materia coerente e sferoidale di ogni esistenza (dall'atomo alla cellula, dai Pianeti alle stelle, e così via).
Il calore attivo (prana) è la spinta dell'evoluzione materiale e si traduce nell'attività e nella progressione; anima tutto ed è la forza propulsiva che stimola la forma evolvente.
Siccome l'Akasha è la prima differenziazione della materia pregenetica ("Mare di Fuoco"), l'Akasha è quindi materia vitalizzata, o essenza animata dal calore latente.

Se prendiamo in considerazione il Cosmo, il primo Piano è paragonabile ad una nebbia di fuoco o ad una nebulosa ed è caratterizzato da un mare di fuoco elettrico.
Quando tale mare di fuoco passa al secondo Piano, si trasforma in Akasha o materia eterica ardente, paragonabile ad un Sole fiammeggiante.


L'Akasha secondo le filosofie dell'India
buddhisti della Chiesa del Sud (che non sono i buddhisti tibetani) sostengono che il Buddha riteneva solo due cose eterne: l'Akasha e il Nirvana.
L'Akasha è ritenuta da loro come la radice di tutto, da cui proviene ogni cosa nell'Universo, in obbedienza alla legge del movimento ad esso intrinseca.

Swami Vivekananda, un mistico indiano che tanto fece per rivelare l’anima dell’India all’Occidente, disse:
“Secondo i filosofi indù, l’intero Universo è composto di due elementi, uno dei quali è chiamato Akasha.
Esso è l’esistenza onnipresente e onnipervadente.
Tutto ciò che ha forma, tutto ciò che è composto proviene da esso.
È l’Akasha che diventa aria, liquido, solido; è l’Akasha che diventa il Sole, la Terra, la Luna, le stelle, le comete; corpo animale, pianeta, ogni forma che noi vediamo, che sentiamo, che esiste.
Ma in sé stesso questo elemento non può essere percepito; è così sottile che supera la normale percezione; può solo esser visto quando è diventato grossolano e ha preso forma.
All’inizio della creazione, esiste solo l’Akasha; alla fine, i solidi, i liquidi, i gas si dissolvono nuovamente nell’Akasha, da cui procede poi la creazione seguente.
Qual è il potere che trasforma l’Akasha nell’Universo? È il prana.
Come l’Akasha è il materiale infinito onnipresente, così il prana è l’infinito potere onnipresente di manifestazione che si manifesta nell’Universo.
All’inizio e alla fine di un ciclo, tutto diventa Akasha, e tutte le forze dell’Universo ridiventano prana; nel ciclo seguente, dal prana scaturisce ciò che chiamiamo energia e forza.
È il prana che si manifesta come moto, come forza di gravità, come energia magnetica.
È il prana che si manifesta come azione del corpo, corrente di energia nervosa, pensiero.
Dal pensiero alle forze fisiche più grosse, tutto non è altro che manifestazione del prana.
L’insieme di tutte le forze dell’Universo, mentali o fisiche, dissolte nel loro stato originale, si chiama prana”.

Anche le "coppie di opposti" sono derivate dall'Akasha: maschio e femmina, sviluppato e non sviluppato, differenziato e indifferenziato, e così via.

L'Akasha è il campo d’azione della forza vitale dell’Universo (Fohat Cosmico) ed è guidata sempre dalla Mente Cosmica.


L'Akasha nei Veda
Nei misteri sacrificali vedici (che sono dei rituali di sacrificio, appunto), Akasha è il Deva onnipotente, a volte chiamato anche Dio Akasha, che tutto regola e che svolge il ruolo di sovraintendente agli effetti magici nelle cerimonie religiose e, nell'antichità, aveva il proprio sacerdote particolare, che ne assumeva il nome.
L'Akasha è l'agente indispensabile in ogni cerimonia magica, sia religiosa che profana.
L'Akasha è il potere che giace latente alla base di ogni operazione magica.

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L'Akasha ha una forte correlazione con il Suono
Spesso si considera il Suono come una caratteristica o un attributo dell'Akasha, ma non è così, perché il Suono è la manifestazione primordiale dell'Akasha, la prima differenziazione dell'Akasha.
Il Suono è l'espressione/manifestazione di quello che sta dietro di esso, e cioè l'Akasha.
L'Akasha è quindi alla radice della manifestazione di tutti i suoni.
Il suono non può avere termine.
Un suono, se non fosse prodotto previamente sul Piano Astrale, e prima ancora sull'Akasha, non potrebbe essere prodotto del tutto.
In Occidente, si hanno scarse idee delle forze che giacciono latenti nel Suono e delle vibrazioni akashiche che possono essere messe in moto da coloro che comprendono come pronunciare certe parole.
Ad esempio, l'OM o l'OM MANI PADME HUM sono in affinità spirituale con le forze cosmiche ma, senza la conoscenza dell'ordinamento naturale e dell'ordine in cui stanno le sillabe, ben poco si può ottenere.


I Registri Akashici
I quattro grandi Signori del Karma del Sistema Solare sono possenti Intelligenze che amministrano la legge karmica e attualmente si occupano in modo particolare dell'evoluzione del Regno Umano sul nostro Pianeta Terra.
Essi distribuiscono il karma sugli individui e, attraverso essi, sui gruppi; inoltre, registrano i memoriali dell’Akasha.
Sono detti anche Archivisti del Karma o Angeli Archivisti, perché tengono i Registri Akashici, in cui sono segnati tutti i pensieri e le azioni degli uomini.
Essi hanno davanti ai loro occhi onniveggenti il registro della vita di ogni uomo, i cui conti devono essere quasi tutti saldati.
Con questi grandi Signori del Karma, cooperano i grandi gruppi di Iniziati e di Deva (Angeli) che si occupano del corretto ordinamento del karma mondiale, karma razziale, karma nazionale, karma di gruppo e karma individuale.


In un mondo ideale, quando tutta l'Umanità sarà progredita, la storia sarà direttamente attinta alla sicura fonte delle memorie akashiche, e non più scritta con parzialità allo scopo di soddisfare le passioni di partiti politici, o di sostenere qualche teoria dello sviluppo umano, o per puntellare qualche ipotetica fantasia scientifica.
Tutta la storia è registrata nell’Akasha, in modo assolutamente indelebile; non vi è atto nel passato dell’Umanità che non vi sia conservato, non fatto della storia umana che non vi sia scritto per chi abbia occhi aperti per vedere.
Verrà tempo in cui tutta la storia sarà attinta a quella fonte, anziché essere basata sull’ignoranza umana, come oggi avviene; e gli uomini, quando occorrerà loro di conoscere il passato, cercheranno in quei registri imperituri e se ne serviranno per un più rapido sviluppo utilizzando l’esperienza passata per spingere a più rapida evoluzione l’Umanità.

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Consigli per chi vuole leggere i Registri Akashici
Istruire l'uomo a lavorare nella materia mentale è istruirlo a creare.
Insegnare alla gente a conoscere la natura dell'Anima è metterla in contatto cosciente con il lato soggettivo della manifestazione e porre nelle mani degli uomini il potere di lavorare con l'energia dell'Anima.
Mettere gli uomini in grado di sviluppare i poteri dell'aspetto Anima è metterli in rapporto con le forze e le energie nascoste nell'Akasha.

Leggere nei memoriali dell’Akasha e conoscere il passato consente di:
  • lavorare con intelligenza nel presente,
  • cominciare a:
    • equilibrare il proprio karma,
    • eliminare i debiti e
    • comprendere come si annulla il karma.

Ecco alcuni consigli utili.

1) Vegetarianesimo
Coloro che cercano di leggere le memorie dell'Akasha, o agire impunemente sul Piano Astrale, per studiare correttamente il riflesso degli eventi in quella luce, devono necessariamente e senza eccezione alcuna essere rigorosamente vegetariani.
E' proprio questa antica scienza Atlantidea che si nasconde nell'insistenza che alcuni pongono sulla necessità di una dieta vegetariana. L'inosservanza di questa saggia norma ha provocato gli errori di interpretazione delle memorie astrali e dell'Akasha compiuti da molti psichici del nostro tempo, e fatto sorgere la febbrile e scorretta lettura delle vite passate.
Solo per chi è stato per dieci anni rigorosamente vegetariano può operare in quello che è stato chiamato "l'aspetto registrato della Luce Astrale".
Se poi, alla purezza dei suoi corpi astrale e fisico, si aggiunge la luce della ragione e l'illuminazione della mente focalizzata (cosa rara a trovarsi), costui può diventare un accurato interprete dei fenomeni astrali.
Il legame che lo connette al Regno Vegetale è allora molto stretto e indissolubile e gli farà attraversare la porta che immette sulla scena delle sue indagini.

2) L'occhio della visione interiore (il terzo occhio)
Chi ha aperto l'occhio della visione interiore può dirigere e governare l'energia della materia, può vedere tutte le cose nell'Eterno Presente ed essere così in contatto più con le cause che con gli effetti, può leggere le memorie akashiche ed essere chiaroveggente. Perciò il suo possessore può dominare i costruttori di grado inferiore (Deva elementali).
L'occhio della visione interiore si può identificare come un'occhio nel mezzo degli altri due ed è un centro di forza (si può immaginare un vortice) situato nel centro della fronte che si apre col tempo solo quando le vibrazioni/attività dei seguenti tre centri di energia cominciano ad entrare in contatto fra di loro e quando si stabilisce tra essi un influsso reciproco ben definito:
  • Anima (attività: impulso dell'Anima)
  • la corona, la sommità del capo (attività: attività coordinata del centro maggiore della testa, che influenza la ghiandola pineale)
  • la ghiandola pineale (attività: azione riflessa della stessa ghiandola pineale).
È per mezzo di questo “occhio che tutto vede”, che l’Adepto può mettersi in contatto in qualunque momento con i suoi Discepoli dovunque essi siano.

3) Purificazione dei desideri
Per poter essere in grado di vedere con chiarezza nel senso occulto, è necessario purificare i desideri inferiori.
Nessuno può vedere con chiarezza, se è ossessionato dalle proprie necessità, azioni ed interessi, inconsapevole di ciò che è più elevato e dell'attività di gruppo.
Questa chiarezza di visione produce la capacità di leggere, anche se dapprima inconsciamente, le memorie akashiche, accertando così il punto di partenza dei nuovi impulsi di pensiero che sopravvengono.

4) Quarta Via
Noi non possiamo vedere l'Akasha, ma possiamo averne la sensazione quando siamo sulla Quarta Via.
Cos'è la Quarta Via?
Il mistico greco-armeno George Gurdjieff introdusse in Occidente un sistema di completo e reale sviluppo personale, a cui successivamente il filosofo russo Uspenskij diede il nome di  Quarta Via, per indicare l'uso equilibrato di tutte le funzioni (corpoemozioni ed intelletto) attraverso il loro sviluppo simultaneo.
E' chiamata Quarta Via per l'esistenza dei precedenti tre percorsi, tutti volti a raggiungere un livello di consapevolezza superiore:
  • la Via del Fachiro, che si esprime attraverso l'uso del corpo;
  • la Via del Monaco, che si esprime attraverso l'uso della componente emozionale, come la fede e il rapimento mistico;
  • la Via dello Yogi, che si esprime attraverso l'uso della parte intellettuale e della conoscenza.
La Quarta Via è lo sviluppo simultaneo di queste tre Vie in modo equilibrato.

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L'Akasha nei Sutra Yoga
Esistono tre Sutra Yoga di Patanjali che fanno riferimento all'Akasha: il 18, il 41 e il 42.

18) Si conoscono le incarnazioni precedenti quando si è acquisita la facoltà di vedere le immagini mentali.
Il significato di questo Sutra è molto vasto, poiché è la base per riconoscere le esperienze passate.
È una base puramente mentale e solo chi è polarizzato nella mente e la controlla può, se lo vuole, recuperare quella conoscenza. Ma la facoltà di vedere le immagini mentali discende dal controllo della mente e solo l’uomo reale o spirituale può farlo. Perciò soltanto chi sia polarizzato nell'Anima può conoscere realmente il passato.
Cos’è allora la visione di alcuni, che, prevalentemente emotivi e non mentali, dichiarano di vedere e sapere chi sono stati e descrivono vite passate altrui?
Essi leggono le impressioni lasciate nell’Akasha, ma poiché non dispongono di vero controllo mentale, non sanno discriminare e non riescono ad accertare con cura ciò che vedono.
L’archivio dell’Akasha, così detto, è come un’immensa pellicola sensibile, su cui sono registrati tutti i desideri e le esperienze terrestri.
Chi la legge, pertanto, vi vede:
  1. Le vite di tutti gli uomini, dall’inizio stesso del tempo.
  2. Le reazioni e le esperienze di tutto il Regno animale.
  3. Gli aggregati di forme-pensiero, basate sul desiderio, di qualsiasi uomo in qualunque momento.
E qui, appunto, sta l’insidia di illusione di queste registrazioni.
Solo un occultista provetto sa distinguere fra l’esperienza reale e le figurazioni astrali prodotte dall’immaginazione e da un forte desiderio.
L’esperto sa dissociare la propria aura da quella del Pianeta (che in realtà è appunto l’archivio “akashico”).
Una delle prime cose che l’Aspirante deve imparare è a dissociare la propria aura, in senso emotivo, da quella dell’ambiente circostante, ciò che richiede molto tempo. Questo è il motivo per cui una delle prime qualifiche del Discepolato è la discriminazione, poiché usando la mente che analizza e separa, il corpo astrale viene dominato. Inoltre, il Piano Astrale è il piano dell’illusione, dei miraggi e della presentazione deformata della realtà.
Ad esempio, agli Aspiranti più avanzati e a quelli sul Sentiero della Prova (cammino spirituale a partire dalla Prima Iniziazione; un Aspirante non ha ancora la prima Iniziazione, ma si dirige verso essa) può capitare di entrare in contatto con antiche vibrazioni di male e miseria sul Piano Astrale, da lungo tempo passati e superati; oppure possono leggere un frammento degli archivi akashici riguardante sventure incombenti su un individuo o su un gruppo, ai quali forse non assisteranno mai, ma essi riferiscono l’informazione a sé stessi e di conseguenza ne soffrono.
L'esperto deve quindi saper distinguere registrazioni di natura:
  • planetaria terrestre
  • gerarchica (cioè della Gerarchia dei Maestri)
  • immaginativa (cioè registrazioni prodotte dal desiderio di miriadi di uomini, sospinti verso forme determinate di esperienza)
  • storica (cioè, di razze umane, popoli, gruppi etnici e famiglie, in due grandi suddivisioni: fisica e astrale)
  • astrologica (cioè le forme originate sul Piano Astrale per influsso delle forze planetarie).
Quest’elenco intende mostrare come sia poco probabile la verità di gran parte delle affermazioni relative alle vite passate.
Sono prodotti di una fervida immaginazione e si basano sull’assunto che i lampi di Luce Astrale, che rivelano brani dell’archivio dell’Akasha, rischiarino proprio ciò che concerne il veggente. Ma non è così: chi guarda dalla finestra una grande città ha poche probabilità di vedere azioni, persone e vicende che lo riguardino da vicino.

La conoscenza cui accenna il Sutra si ottiene in tre modi:
  • 1. Con la capacità di vedere direttamente e a volontà le immagini dell’Akasha.
È una facoltà usata raramente e solo dagli Iniziati e dagli Adepti a proposito dei loro Discepoli accettati.
  • 2. Con la conoscenza diretta delle attività e dei rapporti del gruppo animico di un uomo (cioè del gruppo di Anime ad esso affini).
In ogni caso, solo a partire dal suo ingresso consapevole sul Sentiero della Prova. Le esperienze precedenti non hanno importanza.
  • 3. Con la vita istintiva.
Essa si basa sulla memoria, sulla facoltà acquisita e su quelle qualità che sono corredo dell’Anima.
L'Anima sa che la capacità di operare nei tre mondi (fisico/eterico, emotivo/astrale, mentale) è effetto diretto di esperienze del passato e che certi effetti si ottengono solo per certe cause. E le scopre con la meditazione concentrata.
Le immagini che percepisce sono quelle:
  • della sua aura mentre medita;
  • dell’ambiente;
  • della sua attuale famiglia, gruppo, razza;
  • della sua vita presente;
  • del suo gruppo animico.
Non si tratta dunque soltanto di percepire alcuni aspetti delle impressioni dell’Akasha, ma di un vero e proprio procedimento scientifico, noto solo all’occultista esperto.


41) Con la meditazione concentrata sul rapporto fra Akasha e suono si sviluppa l’udito spirituale.
Per il cristiano, “tutte le cose furono create dalla Parola di Dio”.
L’orientale ritiene che il suono fu l’elemento originario del processo creativo, ed entrambi sostengono che il suono, o la parola, è la Seconda Persona della Trinità.
Il Suono, o il Verbo, attivò la materia del Sistema Solare e fu preceduto dal respiro del Padre che iniziò il moto, o la vibrazione originaria.
Perciò, dapprima il respiro (Spirito) agisce sulla sostanza primordiale e vi suscita una pulsazione, una vibrazione, un ritmo. Quindi il Verbo, o il Suono, dà forma alla sostanza vibrante e pulsante.
Questo processo si attua nei sette Piani della manifestazione, in cui sono possibili sette stati di coscienza. Tutte sono contraddistinte da certe qualità, differenziate da specifiche frequenze vibratorie, e infine chiamate in modo diverso.
Guardando le tabelle che seguono, si ricordi che i primi tre Piani sono quelli che manifestano il Divino e gli ultimi tre quelli che lo riflettono, dove noi tutti sperimentiamo.
Questi due ternari, divino e umano, sono connessi dal livello intermedio, dell’unione, dove appunto l’uomo si fa divino. In termini occidentali, è il livello cristico;  in termini orientali, è detto livello buddhico.
Su tutti questi livelli, la coscienza si esprime e i sensi interni ed esterni funzionano.

PIANI DIVINI
  • 1° Piano - Logoico, o Divino - Mare di Fuoco - Dio Padre - Volontà e Potere
  • 2° Piano - Monadico - Akasha Dio Figlio - Amore e Saggezza
  • 3° Piano - Spirituale - Aether (o Etere spirituale) - Spirito Santo - Intelligenza Attiva
PIANO DELL’UNIONE
  • 4° Piano - Cristico (o Buddhico) - Aria - Unione - Armonia
PIANI DELL’EVOLUZIONE UMANA
  • 5° Piano - Mentale - Fuoco (riflesso del Mare di Fuoco) - Volontà umana - Scienza Concreta
  • 6° Piano - Emotivo - Luce Astrale (riflesso dell’Akasha) - Amore e desiderio umano - Idealismo e Devozione
  • 7° Piano - Fisico - Etere (riflesso dell’Etere Spirituale) - Attività umana - Magia ed Ordine Cerimoniale

PIANI:
(MICROCOSMO)
  • I° PIANO - Mare di Fuoco - Respiro
  • II° PIANO - Akasha - Suono - Udito - Orecchio
  • III° PIANO - Aether (Etere Spirituale) - Reazione vibratoria - Tatto - Pelle
  • IV° PIANO - Aria - Visione - Vista - Occhio
  • V° PIANO - Fuoco - Discriminazione - Gusto - Lingua
  • VI° PIANO - Luce Astrale - Desiderio - Olfatto - Naso
  • VII° PIANO - Controparti fisiche dei precedenti

Altro modo di disporre questo secondo elenco è il seguente:
(MACROCOSMO)
  • VII° PIANO - Fisico - Olfatto - Etere
  • VI° PIANO - Astrale - Gusto - Luce Astrale
  • V° PIANO - Mentale - Vista - Fuoco
  • IV° PIANO - Buddhico - Tatto - Aria
  • III° PIANO - Atmico - Udito - Aether (Etere Spirituale)
  • II° PIANO - Monadico - Mente - Akasha
  • I° PIANO - Logoico - Sintesi

È ovvio che l’uno è pertinente al microcosmo, l’altro al Macrocosmo, e poiché l’Aspirante cerca di vivere “libero nel Macrocosmo” e di superare i propri limiti microcosmici, quella che lo riguarda è la prima tabella.

Tornando al Sutra in esame, che si chiarisce quando si comprendono i vari Piani, i loro simboli e la loro sostanza, chi conosce il valore del verbo e dell'Akasha, finisce per realizzare l’udito.
Ciò può anche essere compreso in senso mistico quando le voci del desiderio (voci astrali) sono silenti e sostituite dalla Voce del Silenzio, o del Cristo interiore; si ode allora la vera Parola, o Suono, e si è in contatto con l'Akasha (secondo aspetto divino).
  • 1. Akasha - Parola/Suono - Il secondo aspetto in manifestazione
  • 2. Luce Astrale - Voci del desiderio - Riflesso del secondo aspetto
Molti sono i suoni udibili in tutti i mondi, ma la massima varietà è nel mondo fisico.
L’Aspirante deve saper distinguere fra:
  • Le voci della terra - mondo fisico
  • Le voci del desiderio - mondo astrale
  • La parola o i pensieri formulati - mondo mentale
  • La tenue voce del Cristo interiore - mondo buddhico
  • I suoni degli Dei (Parole creative) - mondo atmico
  • La Parola, o Suono (AUM) - mondo monadico
  • Il Respiro Divino - mondo logoico
e queste distinzioni simbolicamente indicano il problema della giusta audizione nei vari mondi e stati di coscienza.
Soltanto il vero mistico Aspirante ne capirà la natura.

Come tutte le sostanze del Sistema Solare manifesto sono varietà di Akasha, che è la prima differenziazione della sostanza primordiale, così tutte le distinzioni del suono sono varietà dell’Unico Suono, tutte divine nel tempo e nello spazio. Ma tutte devono essere correttamente udite e tutte, col tempo, condurranno all’AUM, la Parola di Gloria, la Parola Macrocosmica, che costituiscono nel loro complesso.
Tuttavia tre sono le voci, o suoni principali, che riguardano, temporaneamente, lo studioso del Raja Yoga (che è lo Yoga esposto nei Sutra di Patanjali):
  • 1. Il linguaggio terreno, per usarlo giustamente.
  • 2. La Voce del Silenzio, per udirla. È la Voce del Dio interno, il Cristo.
  • 3. L’AUM, la Parola del Padre, espressa mediante il Figlio. Quando udita, mette in contatto con la Parola di Dio, incarnato nella Natura.
Quando il linguaggio è usato a dovere e sono tacitati i suoni della terra, si ode la Voce del Silenzio.
Osservate che la chiaroudienza si riferisce alla grande illusione e dà il potere di udire nel mondo astrale.
Se al giusto posto e controllata dalla conoscenza, essa apre l’udito a certi aspetti dell’espressione divina nei tre mondi. Ma non è l’udito divino detto nel Sutra.
In un suo commento, Charles Johnston, scrittore e teosofo irlandese, così si espresse in proposito:
“La trasmissione telepatica di una parola è la prima e più semplice forma dell’”udito divino” dell’uomo spirituale. Via via che questi la sviluppa e che - con la meditazione perfettamente concentrata - ne acquista più completo dominio, ode e distingue nettamente i grandi Compagni che lo consigliano e confortano lungo la via. Essi possono parlargli, sia con pensieri senza parole, sia con insegnamenti formulati in parole e frasi”.


42) Con la meditazione concentrata sul rapporto fra corpo e Akasha si ha il potere di salire oltre la materia (i tre mondi) e di traslarsi nello spazio.
È evidente quanto sia prezioso l’insegnamento contenuto in questo Sutra, se si tiene presente l’aspetto coscienza e come chiarisca le relazioni di scala più vasta di quella semplicemente umana:
  • 1. Il corpo - Regno minerale - la prigione densa della vita
  • 2. L’Akasha - Regno vegetale - la vita fluida cosciente
  • 3. Ascensione fuori dalla materia - Regno animale - meta evolutiva del rapporto tra corpo e Akasha
  • 4. Potere di viaggiare nello spazio - Regno umano - meta della coscienza umana, quando siano realizzate le tre precedenti.
L’Akasha è ovunque. In essa viviamo, ci muoviamo e siamo. Vi è un’unica sostanza e, nel corpo umano, ritroviamo le corrispondenze alle sue differenziazioni.

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Fonti:
  • Trattato sui Sette Raggi, Vol. I - Alice A. Bailey
  • Trattato di Magia Bianca - Alice A. Bailey
  • Trattato sul Fuoco Cosmico - Alice A. Bailey
  • Dottrina Segreta, Vol. III - Helena P. Blavatsky
  • Glossario Teosofico - Helena P. Blavatsky
  • Il Sentiero del Discepolato - Annie Besant
  • Iniziazione Umana e Solare - Alice A. Bailey
  • Sutra Yoga - Patanjali