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Accettare pagamenti per lavori basati sulla spiritualità - Denaro e abbondanza per gli Operatori di Luce

Svolgere un lavoro di tipo spirituale dipende da una vocazione interna talmente forte che tutte le altre attività, tutti gli altri mestieri, seppur utili e gratificanti a proprio modo, sembrano non soddisfare l'animo dell'uomo spirituale. La spiritualità non va confusa con la religione. Chi ha una vocazione per il Dio cristiano, ad esempio, entra in seminario o monastero e prosegue la vita di frate, suora o sacerdote. Ma non tutti seguono una religione ben specifica, seppur possiedono una spiritualità intensa e tale da poter insegnare o guarire spiritualmente. 

Nel caso di un ecclesiastico e di qualunque altro ministro di un altro tipo di religione, non è necessario che egli si preoccupi di sopravvivere perché è tutto già provvisto dall'ente religioso per cui opera; invece, nel caso di una persona che abbia intenzione di lavorare in settori basati sulla spiritualità senza appartenere ad alcun ordine religioso, il denaro deve procurarselo da sé ed è giusto che si faccia pagare, per poter sopravvivere nel mondo di oggi. 

Questa introduzione e l'intero articolo hanno lo scopo di motivare gli operatori di luce, cioè coloro che svolgono attività di tipo spirituale, ad accettare più facilmente il denaro. Spesse volte capita che, per timidezza, per poca capacità di attrarre a sé denaro o per idee errate relative ad esso, gli operatori di luce preferiscono non farsi ricompensare per una loro prestazione professionale, che sia una guarigione spirituale (come il Reiki e il Pranic Healing), una lettura angelica, una canalizzazione, una presentazione a tematica spirituale, e così via.

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In merito a questo argomento, nel suo Manuale di Terapia AngelicaDoreen Virtue afferma che se si ha intenzione di essere un insegnante o un guaritore spirituale a tempo pieno, bisogna permettersi di essere pagati per il proprio lavoro. Altrimenti, come si può abbandonare l'impiego che non ci soddisfa e sopravvivere, se non lasciamo che i clienti e gli studenti ci paghino?
Questa idea può far sentire a disagio e, se non guarita, potrebbe essere un blocco allo sviluppo di una carriera in campo spirituale.

Esplorando un po' le ragioni per cui possa esistere questo disagio, è probabile che esso derivi dal fatto che abbiamo un senso idealistico di altruismo, secondo cui noi dovremmo dare gratuitamente quel che Dio ci ha dato. Questo va bene se si hanno altre fonti di guadagno che, in più, permettono abbastanza tempo per focalizzarsi sul lavoro di cura e insegnamento spirituale (in tal caso, è bene sentirsi liberi di regalare i propri servizi spirituali), ma questa situazione non è molto rappresentativa della realtà. Il lavoro da dipendente porta via molto tempo e dedicarsi ad un lavoro di tipo spirituale richiede una certa costanza temporale che qualunque lavoro intermedio va a spezzare. Svolgere un lavoro di tipo spirituale è uno stile di vita dove, al contrario degli impieghi più in voga, è totalmente basato sulle sensazioni, emozioni, visioni aurali, contatti con il mondo ultraterreno ed è molto poco mentale e programmato, perché i pensieri e le preoccupazioni generano stress continuo che invalidano qualsiasi attività in campo energetico e spirituale.

Coloro che detestano l'idea di accettare pagamenti per un lavoro spirituale stanno probabilmente richiamando i periodi delle loro vite passate quando essi vivevano in comunità, come ad esempio in un monastero. In quelle vite passate, vitto e alloggio erano già previsti dalla comunità e chi si dedicava ai lavori spirituali era libero di focalizzarsi sul proprio percorso spirituale senza tener conto di guadagnare un reddito. Ma in tempi moderni, noi abbiamo bisogno normalmente di un salario per pagare i nostri conti. Non viviamo più in un ambiente di comunità e in più siamo responsabili delle nostre utenze, mutui e generi alimentari.
In tempi antichi, era possibile barattare con i propri servizi. Al giorno d'oggi, il baratto non è così comune. Per esempio, non si può andare all'azienda di distribuzione elettrica e offrire loro una sessione di guarigione a base energetica in cambio dell'elettricità per la nostra casa. In questo periodo della nostra storia, il nostro sistema di lavoro è basato sul sistema monetario. Non è sempre stato così e, in futuro, probabilmente il sistema monetario sarà soppiantato con nuovi sistemi di intercambio. Ma, per ora, noi siamo in una realtà in cui è necessario fare soldi per soddisfare i nostri bisogni.

Doreen Virtue giustamente scrive: "Io credo che siamo fatti per lavorare in mestieri che portano gioia a noi e agli altri. Siamo fatti per avere carriere che sono personalmente significative, riguardo alle quali noi ci sentiamo bene. E quando noi amiamo il nostro lavoro, tutto il resto (come l'essere pagati) naturalmente si sistema.
Se tu ami ciò che fai, il tuo punto focale primario non è basato sui soldi, ma sull'amore. Inoltre, tu devi fare soldi perché questo è il naturale ordine di dare e ricevere. Quando tu fai una lettura di Carte degli Angeli, conduci una seduta di counseling o tieni un workshop, è giusto che tu riceva qualcosa in cambio. Dare e ricevere sono energie ugualmente importanti ed entrambe sono richieste per una vita bilanciata. Quando i tuoi clienti ti danno qualcosa per i tuoi servizi, essi valutano maggiormente il tuo lavoro. [...] Quando i tuoi clienti o studenti ti pagano, di' semplicemente 'Grazie' e dà loro una ricevuta.
Per favore, non parlare del tuo disagio o della tua colpevolezza nell'accettare soldi. Conserva questa conversazione per farla con Dio e con i tuoi Angeli Custodi, che possono rassicurarti e guarire le tue sensazioni.
Accettando pagamenti per i tuoi servizi, tu stai eseguendo uno scambio di energia, dove la tua spesa nel dare è bilanciata dal ricevere pagamento. I tuoi clienti o studenti apprezzeranno i tuoi servizi ancora di più, dal momento che essi hanno scambiato qualcosa di valore per riceverne uno uguale.
Tu non sei differente da altri guaritori che accettano pagamenti, come ad esempio dottori o infermieri (che sono anche professioni sacre come la tua). Mettendo un prezzo ai tuoi servizi, tu sei supportato per vie più importanti. Il denaro ti permette di dedicare più tempo alla tua pratica di guarigione e insegnamento. Se tu non lo accetti, allora tu dovrai spendere un tempo considerevole in un altro lavoro per guadagnarlo... e questo è del tempo che tu potresti usare invece al servizio dei tuoi studenti, clienti e Dio. [...] Oggi, tu sei un professionista che merita remunerazione per il tuo lavoro. Ricorda che Dio risponde alle preghiere attraverso la gente. I tuoi studenti e clienti che vogliono pagarti per il tuo lavoro sono parte delle risposte alle tue preghiere. Di' soltanto 'Sì' e 'Grazie', per permettere a te stesso di ricevere."
Sempre nel Manuale di Terapia Angelica, inoltre, viene spiegato che, se si hanno molti problemi economici in questa vita è perché, molto probabilmente, è stato fatto un voto di povertà in una delle vite passate. Se questo voto non viene sciolto, influenzerà ancora la vita attuale. Per scioglierlo, possono essere utili sedute di ipnosi regressiva o chiedere all'Arcangelo Raziel di aiutarci ad annullare il voto e tutti gli effetti procurati da tale voto in ogni direzione dello spazio e del tempo.

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Come sostiene Stuart Wilde ne Le Leggi dell'Abbondanza, se non accettiamo facilmente di farci remunerare adeguatamente per un qualsiasi tipo di lavoro, la nostra relazione con il denaro dovrebbe essere modificata, eliminando la distanza che intercorre tra noi e i soldi. 
Esistono tre tipi di distanza dal denaro: 
  • distanza emotiva 
  • distanza intellettuale 
  • distanza fisica 

La distanza emotiva si basa sui pensieri o concetti limitanti che si hanno in merito al denaro e sul giudizio e l'autostima in merito alla professione che si svolge. Se hai una bassa autostima, gli altri percepiscono che le prestazioni lavorative da te offerte non sono molto valide ed in questo caso è necessario stabilire una buona relazione con te stess@ innanzitutto. E, contemporaneamente, rendere positivi i pensieri sull'accettazione di denaro.

La distanza intellettuale si basa sulla mancanza di conoscenza, di preparazione specifica rispetto alla propria professione. Questa distanza si può colmare solo con lo studio e con la pratica. 

La distanza fisica è la distanza geografica dai maggiori centri di scambio del denaro, che normalmente sono le grandi città. 

Sempre ne Le Leggi dell'Abbondanza, viene spiegata la Prima Legge dell'Abbondanza, cioè la regola che ci permette di accettare la ricchezza, intesa in tutti i sensi, da quella materiale a quella spirituale. 
Essa consiste nel considerare che la Natura è infinitamente abbondante e che ciascuno di noi ha il diritto di possederne una parte, in quanto figli del Dio Creatore. 
Se la Natura è così abbondante e tale che ciascuno potrebbe possedere quella parte che gli permetterebbe di vivere senza preoccupazioni economiche, perché questo non succede? Semplicemente perché alcune persone non consentono alla Prima Legge dell'Abbondanza di agire nella loro vita, a causa dei pensieri limitanti che continuamente e inconsapevolmente generano rispetto al denaro e alla ricchezza, allontanando così questi ultimi dal loro vissuto quotidiano. Se pensiamo che il denaro sia sporco, difficilmente lo attireremo nella nostra vita, perché non desidereremo "sporcarci". Si dovrebbe, invece, pensare al denaro come ad una forma di energia materializzata, che non ha alcun tipo di accezione, né positiva né negativa, e che solo l'uso che si fa di esso può essere positivo o negativo. Infatti, se il denaro viene utilizzato per corrompere, creare disuguaglianza, sottomettere altre persone e così via, allora il suo uso risulta negativo e produrrà dolore a chi lo maneggia in questo modo; al contrario, chi utilizza il denaro per beneficenza, opere di costruzione utile e sostenibile, salvaguardare animali e Natura e così via, riuscirà a trovare una fonte di soddisfazione non solo materiale, ma anche dell'anima. 

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Eckhart Tolle, nel suo testo Un nuovo mondo, afferma che il riconoscimento di tutto il buono che c'è nella nostra vita è l'inizio di ogni abbondanza (che si tratti di soldi, affetto, riconoscimenti, assistenza e così via). Se siamo focalizzati invece sulle nostre perdite e mancanze, stiamo pensando che il mondo ci stia negando quello che a noi serve, ma in realtà noi stessi stiamo negando al mondo o quello di cui necessitiamo di venirci incontro perché non possiamo ricevere ciò che non diamo: "il flusso verso l'esterno determina il flusso verso l'interno". Qualunque cosa pensiamo che il mondo ci neghi, l'abbiamo già, ma fino a che non ne permettiamo il fluire verso l'esterno, non sapremo neppure quello che abbiamo. 
Luca evangelista nel suo Vangelo riporta come Gesù spiega che il flusso verso l'esterno determina un ritorno del flusso: "Date e vi sarà dato: ne riceverete in misura buona, pigiata, scossa e traboccante, perché con la stessa misura con cui misurate, sarà misurato anche a voi" (Luca 6, 38)
Lo si può fare con un piccolo esercizio che Tolle ci illustra: qualunque cosa gli altri ci stiano negando (per esempio, affetto, apprezzamenti, cure affettuose, ecc.) proviamo a darlo noi a loro e facciamolo per qualche settimana. Vedremo cambiare la nostra realtà, perché appena iniziamo a dare, inizieremo a ricevere. Diamo anche quello che pensiamo di non avere. Iniziamo a diventare persone che danno, che si offrono in un servizio di aiuto per una situazione, per una o più persone bisognose. Domandiamoci spesso: "Cosa posso fare di buono, cosa posso dare io in questa situazione o per questa persona?". La fonte di ogni abbondanza è dentro di noi e non serve possedere qualcosa. Iniziamo a vedere e a riconoscere l'abbondanza tutta intorno a noi, quella che sta al di fuori di noi, per risvegliare la nostra abbondanza interiore. Quando veniamo in contatto con essa per lasciarla fluire all'esterno, ecco che l'abbondanza ritorna in maniera appropriata e soddisfacente dall'esterno. 

L'abbondanza, come la scarsità, sono stati interiori che si riflettono nella realtà che stiamo creando e manifestando. Lo esprime anche Gesù nel Vangelo secondo Marco: "Poiché a chi ha sarà dato; e a chi non ha sarà tolto anche ciò che ha" (Marco 4, 25). Sembra quasi ingiusto, ma non lo è: l'abbondanza arriva solo a coloro che già ce l'hanno. Interiormente, ovviamente.

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Nel blog spiritualitacristica.altervista.org vi è riportata una canalizzazione di Saint Germain del 12 Giugno 2015 da parte di Luciana Attorresi ed è un messaggio per gli operatori di luce sull'importanza del denaro e sui problemi relativi alla loro prosperità finanziaria. Riporto qui una breve spiegazione del messaggio, ma sarebbe utile leggere tutto l'articolo: Saint Germain – Non abbiate paura di amare i soldi – Messaggio ai lavoratori della Luce
Nonostante la conoscenza della Legge di Attrazione, molti operatori di luce non riescono a creare la libertà finanziaria che desiderano. E non ci riescono perché non ci credono abbastanza. Per farlo, bisogna creare costantemente pensieri ripetitivi e positivi sulla vita finanziaria. 
Il sistema economico mondiale attuale ha inculcato l'idea di allontanamento dal denaro e dalla prosperità, perché fa credere che per sopravvivere bisogna sacrificarsi lavorando moltissime ore o che il denaro è il male del mondo. E la maggior parte di uomini e donne ha accettato queste verità, senza discuterle o metterle in dubbio. Così pensando, si rinuncia alla propria abbondanza finanziaria. 
Per uscire da questa programmazione limitante, sono necessari quattro passi svolti nell'ordine seguente:
  1. fare un'analisi dettagliata, senza auto-ingannarsi, sui pensieri relativi al denaro e alle persone che hanno i soldi;
  2. per creare nuovi pensieri e credenze potenzianti, chiedere aiuto ai propri Angeli, Spiriti Guida e/o Maestri Ascesi; 
  3. ripetere frasi sul denaro che siano positive, come ad esempio: "il denaro è pieno di luce divina", "amo i soldi" e così via; 
  4. persistere e non arrendersi nello svolgere i precedenti 3 punti. 
Fondamentalmente, il messaggio di Saint Germain dice di non aver paura di amare il denaro, perché esso è una creazione dell'Universo e quindi fatto di luce divina, ed aggiunge "non si può avere nella vita quello che non si ama con il cuore".

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René Egli, economista svizzero, spiega la formula della ricchezza attraverso il suo Principio LOLA, il principio secondo cui per attrarre ciò che si vuole è necessario 'lasciar andare' (LO = LOsslassen), 'amare' (L = Liebe) ed 'agire per ottenere una reazione' (A = Agieren = Reagieren). 
Quest'ultima equivalenza (azione = reazione) dice che, per avere ricchezza, bisogna seminare ricchezza. Ed ovviamente, seminando povertà, si raccoglie povertà.
Si sta seminando povertà, ogni qual volta si disprezza, si cerca di imbrogliare il prossimo, non si paga una prestazione, si pensa che un oggetto o un servizio sia troppo costoso, e così via. 
Si semina ricchezza, quando si paga il dovuto in maniera corretta e con gioia, si fa beneficenza, non si disprezza il proprio lavoro e quello altrui e così via. Semina ricchezza chi ha rispetto per le persone, gli animali, la Natura e le macchine.
Il concetto del lasciar andare si rifà alla legge universale che l'energia deve sempre fluire. Quindi, chi trattiene denaro, trattiene energia. Il trattenere è un segno di mancanza di fiducia nella vita. Avere fiducia nella vita (azione) permette di essere ricompensati in maniera corrispondente (reazione). Avere fiducia nella vita, però, non significa avere fiducia nel governo o nel conto in banca, significa credere proprio nella vita, nell'Amore Universale che sistemerà tutto.
Ciò che viene trattenuto non può essere cambiato o al massimo può cambiare dopo molti sforzi. Quindi, se si vuole modificare la propria situazione finanziaria (o, più in generale, una situazione ferma, bloccata) con il minimo sforzo, bisogna lasciarla andare, accettandola. Se  il conto è in rosso, bisogna accettarlo e non ribellarsi o fare di tutto per cambiarlo. Solo accettando la situazione così com'è, si creano i presupposti per possibili cambiamenti senza fare sforzi.
Applicando il concetto del lasciar andare si vive automaticamente nel qui ed ora, l'unico momento che la vita, il cuore conosce. Il cuore non conosce né il passato né il futuro; è solo la mente che si proietta nel futuro o si annida nel passato. Ma non vivendo nel momento presente, non si sperimenta l'abbondanza dell'istante per quello che è, cioè completo, pieno, lasciando da parte ogni confronto.
Quindi, per poter realizzare ciò che si è preventivato, per poter raggiungere un obiettivo, semplicemente bisogna lasciarlo andare, non pensarci più e vivere nel qui ed ora (infatti, anche il concetto del cercare è sbagliato, perché bisogna solo immaginare di avere e attendere l'arrivo).
Vivere il momento presente, e non nel passato e nel futuro, significa amare quel momento, goderselo. Sperimentando amore, che racchiude in sé l'idea di unità, non si è in conflitto con la vita e la vita ripaga con l'abbondanza. Amare la vita equivale ad amare prima di tutto sé stessi, e poi tutto il resto (persone, animali, piante, cose, ecc.).
Un modo facile per poter trasmettere e provare amore è ringraziare chiunque e qualunque cosa o situazione. Si può essere grati, ad esempio, alla propria casa, al proprio ufficio o alla propria auto.
Visto che non c'è una forza più potente dell'amore e che con l'amore si risolve ogni problema, allora anche la povertà può essere risolta con l'amore. A questo punto, è possibile trasmettere amore anche al proprio conto in banca o ai propri concorrenti, perché con l'amore in realtà non c'è separazione, ma solo unione.

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